Domenica, 24 Marzo 2013 21:11

Padre Bernardo

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Il Venerabile Padre Bernardo Maria CLAUSI nacque in San Sisto dei Valdesi (San Vincenzo La Costa - Cosenza), il 26 novembre 1789. Entrò giovanissimo tra i Minimi, nel Santuario di Paola, ma per i moti rivoluzionari, fu costretto ad abbandonare il chiostro e prestare servizio militare. Tra i commilitoni esercitò un vero apostolato. Congedato, essendo stati soppressi gli Ordini religiosi si ascrisse al Clero diocesano, e, consacrato sacerdote, gli fu affidata la cura d'anime nella parrocchia del paese nativo. Ripristinati appena gli Ordini religiosi, tornò tra i Minimi, nel 1827. Morì il 20 dicembre 1849 a Paola. La fama della sua santità si diffuse rapidamente ovunque. Ebbe il dono della della profezia e dei miracoli, che operava specialmente mediante la <> che recava sempre con sé. Soffrì gravi aridità di spirito e vessazioni diaboliche. 

Leone XIII ne introdusse la causa di Beatificazione nel 1893. Giovanni Paolo II ne riconobbe l'eroicità delle virtù nel 1987. 

Vincenzo Maria Clausi, assunse il nome di Padre Bernardo Maria Clausi il 28 settembre 1827 con l’ingresso nell’Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola dopo avere svolto per quasi un decennio, dal 1817 al 1827, il ministero sacerdotale nella parrocchia di San Sisto dei Valdesi, distinguendosi nell’intera diocesi e definito dall’Arcivescovo dell’epoca, Mons. Domenico Narni Mancinelli, “la gemma del clero cosentino”, può essere considerato per la sua testimonianza religiosa e di assistenza ai deboli, così per le virtù manifestate in tutta Italia, come una figura di grande rilievo e spessore sia per la storia dell’Ordine dei Minimi, quanto della stessa Chiesa, la quale, attraverso la congregazione per le cause dei Santi, ha in corso un procedimento di beatificazione, dopo quello del riconoscimento delle virtù eroiche.

Leggendo la sua biografia emergono chiaramente tutte le sue virtù a cominciare dall’età di ragazzo, descritto con carattere molto vivace, fino agli ultimi giorni della sua vita, apprezzate dai Papi dell’epoca, Gregorio XVI0 e Pio 1X0, come della politica (Carlo Alberto di Savoia che lo chiamò a Torino) e della burocrazia dei vari stati della penisola italiana, senza tralasciare di vivere il suo tempo maggiore tra gli umili, i semplici, i poveri per soccorrere spiritualmente, attraverso la confessione e la preghiera, e materialmente con offerte anche in denaro che riceveva dai suoi estimatori benestanti. 

Gli atti di cinque processi ordinari e quattro apostolici raccolti durante tutti questi anni a partire dalla sua data di morte, avvenuta a Paola, nel convento del santuario, il 20 dicembre 1849, per il riconoscimento delle virtù eroiche, ne mettono a fuoco la ricchezza spirituale e religiosa confortata dal profondo legame alla Santissima Trinità e particolarmente verso la Madonna. “Se vedeste andare anche sottosopra le montagne — diceva — non temete, anzi state forti con la Santissima Trinità e con Maria Santissima”. 

Sono trascorsi 210 anni dalla sua nascita e 150 dalla morte e la fiaccola del suo ricordo continua a vivere e riscaldare i cuori di tante persone che in preghiera attendono fiduciosi in una felice conclusione del processo dì beatificazione. 

L’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco, dr. Aristide Filippo, sollecitata dalla comunità parrocchiale, con l’adesione della locale Banca di Credito Cooperativo e dello stesso Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola, hanno inteso avviare in questo ultimo anno del secolo un programma di ricerca, studio e promozione del culto per rinnovarne la memoria e farne oggetto di guida spirituale per l’Anno Santo, considerato che fu un grande devoto della Santissima Trinità e di Maria Santissima, tutte figure che per volontà del Santo Padre negli ultimi tre anni sono state di preparazione e ingresso al Giubileo del duemila. 

Il primo momento di meditazione sulla figura del venerabile padre Bernardo Maria Clausi si è creato il 25 settembre 1999 nel suo paese di origine (San Sisto dei Valdesi) con un convegno e con un incontro di preghiera presso il santuario di Paola, curato da padre Antonio De Rose, superiore generale degli Ardorini, che ha stimolato tutti i convenuti, durante la celebrazione della Santa Messa, a riflettere sul valore della santità anche nel contesto dei nostri giorni 

Il convegno di San Sisto dei Valdesi ci ha consegnato un padre Bernardo molto umano, quasi un amico, oltre che un padre spirituale con il quale confidarsi e costruire la propria personalità avendo alla base il rispetto dei valori morali e religiosi che sono il fondamento della convivenza civile e sociale per l’uomo del duemila. Contestualmente è stato pure assunto l’impegno per celebrare a Paola, presso il Santuario, nei giorni 20 e 21 dicembre 1999 il 1500 anniversario della scomparsa di padre Bernardo Maria Clausi, quale occasione per riflettere sul significato della sua morte alla vigilia dell’apertura del Giubileo del duemila. 

Una circostanza che ha fatto rivivere ai fedeli intervenuti nella celebrazione dei vespri solenni, presieduti dal padre generale dei Minimi, Giuseppe Morosini, con l’esposizione della “Madonnina”, tanto cara a padre Bernardo, il momento della sua morte e del suo trapasso che fu seguito con particolare devozione dai tanti fedeli accorsi in quel giorno e in quello successivo a Paola per assistere ai funerali. 

Il senso della vita, della vocazione e di tutto il cammino ascetico e apostolico di padre Bernardo sono stati analizzati da padre Ottavio Laino. che più di ogni altro ne conserva oggi, insieme al postulatore del processo di beatificazione, padre Alfredo Bellantonio, la memoria storica con la raccolta anche di circa cinquecento lettere autografe. 

Un cammino ascetico e apostolico — ha detto padre Laino, nel suo intervento — che si inizia a intravedere dalla sua tenera età, frutto dell’educazione ricevuta dai genitori, mamma Teresa di Vaccarizzo di Montalto Uffugo, e soprattutto dal papà Antonio, nato a Rogliano, proprio per l’appartenenza in San Sisto dei Valdesi alla Congregazione dell’Immacolata, che aveva come regola l’apprendimento della dottrina cristiana per poi insegnarla agli altri, ma principalmente in casa con il buono esempio. 

Una testimonianza e un esempio che hanno attecchito profondamente nell’animo del piccolo Vincenzo Maria, settimo di dieci figli, che ha voluto cosi intraprendere fin dalla giovane età il cammino di San Francesco di Paola sulle orme di Cristo attraverso la consacrazione dello Spirito Santo. 

Il segreto del Clausi — ha proseguito padre Laino — per raggiungere un elevato livello di intima unione con Dio, di esemplare e generosa imitazione del Cristo di San Francesco, fu la docilità alle ispirazioni dello Spirito Santo, che scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Si riconosceva creatura miserabile, ingrata e che non meritava nulla, ma si abbandonava nello Spirito Santo che èl’infinita bontà. Padre Bernardo si lasciò guidare in un incessante cammino di purificazione e divenne giorno dopo giorno persona cristiforme , quale prolungamento nella storia di una speciale presenza del mistero pasquale, ossia di Cristo morto e risorto. 

Riscoprire la bellezza della confessione e della preghiera è questa la migliore testimonianza da rinnovare ai nostri giorni per dare un senso compiuto alla vita che passa attraverso l’esempio sofferto e gioioso del nostro venerabile padre Bernardo Maria Clausi, per il quale dalla comunità parrocchiale di San Vincenzo Martire del Comune di San Vincenzo La Costa parte un progetto di rinnovo della memoria con un pellegrinaggio a Roma per il Giubileo facendo tappa nella chiesa di San Francesco di Paola ai Monti, li dove il nostro venerabile ha esercitato la sua funzione di religioso e padre superiore a partire dal 1830; come pure di curare la pubblicazione di un nuovo libro che proponga alcune delle lettere autografe arricchite da nuove testimonianze, Impegni che saranno assunti nel corso dell’Anno Santo e che vedrà lo stesso Ordine dei Minimi, per come ha annunciato il padre generale, Giuseppe Morosini, nel corso del Convegno, fortemente occupato nell’organizzare durante l’estate il Capitolo Generale. Una occasione per rivedere l’identità e la missione dei Minimi all’inizio del terzo millennio dopo 500 anni di storia nei quali il venerabile padre Bernardo Maria Clausi, per come abbiamo potuto leggere e sentire, ha dato la sua grande testimonianza religiosa ed umana nel nome di Dio e in ossequio al Santo della Carità. 

I pellegrini della comunità parrocchiale di San Vincenzo La Costa hanno portato a Roma una scultura in legno di olmo, raffigurante l’immagine del venerabile padre Bernardo Maria Clausi, realizzata dal giovane artista Luigi Salerno ed offerta dall’Amministrazione Comunale, per darla in dono al Santo Padre in segno di amore filiale e per rinnovare un atto di fede nel ricordo ancora vivo di colui che oggi viene chiamato servo di Dio, mentre in vita nella sua San Sisto dei Valdesi, veniva considerato come “la perla della diocesi” cosentina. 

La segreteria di stato del Vaticano ha inviato al Sindaco di San Vincenzo La Costa, dott. Aristide Filippo, una lettera di ringraziamento nella quale si afferma che il Sommo Pontefice ha apprezzato il cortese omaggio e i sentimenti di filiale affetto che hanno suggerito. La lettera termina con la invocazione dei doni celesti della proprietà e della pace e impartendo all’Amministrazione Comunale e alla cittadinanza intera l’implorata Benedizione Apostolica.

Franco BARTUCCI

Angela Gitana CIRILLO




P R E G H I E R A 


Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Vi supplichiamo umilmente di glorificare nel Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi la vostra infinita Santità, perchè egli possa ottenere dalla Chiesa l'onore degli Altari ed i fedeli un nuovo esempio da seguire ed un intercessore di più presso il vostro trono:



Tre Gloria e un'Ave

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